17 Ottobre 2025

Abrasioni da sfregamento: cosa fare

Le abrasioni da sfregamento sono lesioni cutanee comuni causate dal contatto della pelle con superfici ruvide. Questo tipo di ferita, noto anche come “escoriazione” o “sbucciatura,” si verifica quando la pelle scivola su una superficie dura, provocando la rimozione degli strati superiori della pelle. Un esempio frequente è l’abrasione stradale, che si manifesta spesso in seguito a cadute su asfalto.

È possibile che le abrasioni possano essere dolorose, dato che espongono le terminazioni nervose cutanee, ma generalmente non provocano sanguinamenti intensi. Di solito, è possibile trattarle a casa, seguendo opportune pratiche di pulizia e cura per favorire una rapida guarigione e prevenire infezioni.

Tipi di abrasioni da sfregamento e sintomi

È possibile classificare le abrasioni da sfregamento in tre gradi distinti, a seconda della profondità e della gravità della lesione. Le abrasioni di primo grado coinvolgono esclusivamente l’epidermide, lo strato superficiale della pelle. Queste lesioni sono considerate lievi e non provocano sanguinamento. Le abrasioni di primo grado, come le sbucciature al ginocchio, sono dolorose ma di solito guariscono rapidamente con una cura domiciliare adeguata.

Le abrasioni di secondo grado, invece, si estendono oltre l’epidermide fino a coinvolgere il derma, il secondo strato di pelle. Queste possono causare un lieve sanguinamento e richiedono una maggiore attenzione durante il trattamento per evitare eventuali infezioni.

Infine, le abrasioni di terzo grado, note anche come ferite lacero-contuse, sono molto severe e coinvolgono tessuti più profondi sotto il derma. Possono causare sanguinamenti intensi e necessitano di interventi medici immediati per prevenire complicazioni gravi e facilitare la guarigione. Riconoscere e comprendere i vari gradi di abrasioni è fondamentale per adottare un trattamento adeguato e tempestivo.

Come trattare un’abrasione da sfregamento a casa

Per il trattamento domiciliare delle abrasioni di primo e secondo grado, è fondamentale seguire alcune prassi di cura accurata e igienica. Si consiglia di iniziare con mani pulite per evitare la contaminazione della ferita; la zona colpita deve essere delicatamente pulita con acqua tiepida e sapone neutro, rimuovendo terra o particelle estranee con l’ausilio di pinzette sterilizzate.

Nei casi in cui l’abrasione non sanguina, è spesso consigliabile lasciare la ferita scoperta affinché possa respirare. Se invece è presente sanguinamento, è opportuno applicare una leggera pressione con un panno pulito o una benda, possibilmente elevando la parte del corpo interessata per facilitare l’arresto del sangue.

Una volta fermato il sanguinamento, l’area deve essere coperta con un’appropriata medicazione di copertura per consentire all’ambiente di conservare il corretto grado di umidità. Può essere d’aiuto anche l’utilizzo di garze, creme o spray a base di Rigenase® e Poliesanide che accelerano la guarigione della ferita, formando una barriera contro l’ambiente esterno. È necessario pulire e medicare la ferita quotidianamente per monitorare l’eventuale insorgenza di infezioni.

Il processo di guarigione delle abrasioni

Il processo di guarigione delle abrasioni varia a seconda della gravità della lesione, ma generalmente segue una serie di fasi predeterminate. Subito dopo l’infortunio, l’organismo inizia a formare un coagulo di sangue per arrestare il flusso ematico. Successivamente, si sviluppa un’escara, una crosta naturale che protegge la zona lesa e permette una guarigione sicura.

Durante la fase di guarigione, è fondamentale non rimuovere la crosta, poiché funge da barriera contro infezioni e ulteriori traumi: con il tempo, nuove cellule cutanee si formeranno sotto l’escara, che cadrà spontaneamente una volta completata la rigenerazione del tessuto. La pazienza e una corretta cura della ferita sono essenziali per minimizzare il rischio di cicatrici e infezioni.

La maggior parte delle abrasioni guarisce senza lasciare segni permanenti, allo stesso tempo però, è essenziale mantenere la ferita pulita e ben idratata durante tutto il processo di guarigione per facilitare una rigenerazione ottimale dei tessuti e prevenire complicazioni.

Cosa fare dopo la guarigione: prevenire cicatrici e discromie

Una volta completata la guarigione di un’abrasione, la pelle attraversa una fase delicata in cui il nuovo tessuto epidermico è ancora sottile, fragile e soggetto a alterazioni cromatiche. In questo periodo, la cura post-lesione è fondamentale per prevenire la formazione di cicatrici evidenti o discromie cutanee.

La protezione solare rappresenta la prima misura preventiva: i raggi UV possono infatti interferire con la maturazione del nuovo tessuto, favorendo iperpigmentazioni o macchie permanenti. L’applicazione quotidiana di filtri ad ampio spettro, anche in inverno, è consigliabile fino alla completa stabilizzazione del colorito.Un altro aspetto importante riguarda l’idratazione profonda. Evitare l’uso di sostanze irritanti, detergenti aggressivi o sfregamenti meccanici aiuta a preservare la nuova barriera cutanea.

Errori comuni nel trattamento delle abrasioni

Nel trattamento delle abrasioni, alcuni comportamenti apparentemente innocui possono compromettere la guarigione o favorire complicazioni locali.

  • Applicare sostanze irritanti o non idonee
    L’uso di alcol o pomate grasse subito dopo la lesione può irritare i tessuti e rallentare la rigenerazione cellulare.
  • Usare il ghiaccio direttamente sulla ferita
    Il contatto diretto con il ghiaccio provoca vasocostrizione e può peggiorare il danno cutaneo, compromettendo la microcircolazione.
  • Rimuovere la crosta o le pellicole di protezione
    Staccare la crosta manualmente espone i tessuti ancora fragili al rischio di infezioni e aumenta la possibilità di cicatrici permanenti.
  • Impiegare materiali non sterili per la medicazione
    Garze o bende non sterili possono introdurre batteri nella ferita, ostacolando il normale processo di guarigione.
  • Fasciare eccessivamente la zona lesa
    Una medicazione troppo stretta o poco traspirante impedisce la corretta ossigenazione del tessuto e rallenta la cicatrizzazione.
  • Trascurare l’igiene durante la cura quotidiana
    Mani non pulite o mancata detersione regolare della ferita favoriscono la contaminazione microbica e possibili infezioni.
  • Saltare il controllo dell’evoluzione della lesione
    Non monitorare quotidianamente l’aspetto della ferita può ritardare l’individuazione di complicanze e rallentare il recupero.

Abrasioni nei bambini e negli anziani

A causa della diversa struttura e funzionalità della pelle, le abrasioni da sfregamento assumono caratteristiche differenti nei bambini e negli anziani. Nei più piccoli, la cute è sottile, riccamente vascolarizzata e in continua evoluzione: ciò la rende più esposta a traumi superficiali dovuti a cadute, giochi o contatti con superfici ruvide. Sebbene le lesioni tendano a guarire rapidamente, la gestione deve privilegiare delicatezza e attenzione all’igiene, poiché il rischio di contaminazione batterica è più elevato.

Negli anziani, la situazione si inverte: la pelle perde progressivamente elasticità, idratazione e capacità rigenerativa. Anche un trauma minimo può provocare abrasioni estese e difficili da cicatrizzare, complicate da comorbidità come diabete o insufficienza circolatoria. In questi casi, è importante adottare medicazioni che favoriscano un microambiente umido e protettivo, riducendo la possibilità di infezioni e favorendo la neoepitelizzazione.

FAQ

Le abrasioni da sfregamento sono considerate ustioni?

In alcuni casi, sì. Quando lo sfregamento avviene con intensità elevata, come nel contatto con asfalto o superfici ruvide, la frizione può generare calore sufficiente a provocare quella che spesso viene chiamata una ustione da attrito. In queste situazioni, il danno non è solo meccanico ma anche termico, e richiede un trattamento simile a quello delle ustioni superficiali, con attenzione all’idratazione e alla protezione del tessuto.

Come riconoscere i segni di un’infezione?

L’infezione può manifestarsi attraverso arrossamento persistente, gonfiore, dolore crescente, secrezione purulenta o odore sgradevole. In presenza di tali sintomi, è opportuno un controllo medico per evitare complicazioni sistemiche o cicatrici permanenti.

È preferibile lasciare la ferita scoperta o coperta?

La guarigione ottimale avviene in ambiente umido e protetto. Coprire l’abrasione con garze sterili e medicazioni traspiranti aiuta a mantenere l’idratazione locale, riducendo il rischio di infezioni e la formazione di croste spesse.

Quanto tempo impiega una sbucciatura a guarire?

Le abrasioni superficiali tendono a rimarginarsi in pochi giorni, mentre quelle di secondo grado possono richiedere due o tre settimane. La durata dipende dall’estensione della lesione, dalle condizioni generali dell’organismo e dalle cure adottate.

Le abrasioni possono lasciare cicatrici o macchie?

Solo nei casi più profondi o in presenza di infiammazione prolungata. L’uso costante di prodotti rigeneranti e la protezione solare riducono il rischio di discromie e cicatrici ipertrofiche.

Cosa significa se la ferita non guarisce dopo diversi giorni?

Una mancata evoluzione del processo di guarigione può indicare infezione, scarsa ossigenazione dei tessuti o patologie sottostanti come il diabete. In questi casi è indicata una valutazione medica.

È possibile prevenire le abrasioni da sfregamento?

La prevenzione passa dall’uso di abbigliamento tecnico, protezioni durante le attività sportive, calzature adeguate e cura quotidiana della pelle. L’idratazione regolare e la protezione delle aree soggette a sfregamento riducono sensibilmente la probabilità di lesioni.