20 Dicembre 2024

Bruciature laser: cause e rimedi

L’uso del laser per trattamenti cosmetici, come la depilazione definitiva, può offrire risultati sorprendenti, ma non è esente da rischi se non eseguito correttamente. Tra i possibili effetti collaterali, le bruciature da laser rappresentano un evento raro, ma non impossibile, quando la procedura non viene eseguita con le dovute precauzioni.

Questi danni possono essere simili a quelli provocati dall’acqua bollente: arrossamenti, vesciche e, nei casi più severi, alterazioni permanenti della pelle. La causa spesso risiede in errori tecnici, scarsa compatibilità con il tipo di pelle o l’impiego di apparecchiature non adeguate. Una corretta prevenzione è fondamentale per minimizzare tali complicazioni.

Depilazione laser: come funziona e perché può essere delicata sulla pelle

La depilazione laser si è ormai affermata come una soluzione avanzata e permanente per la rimozione dei peli superflui, sfruttando la tecnologia per danneggiare progressivamente i follicoli piliferi e inibire la ricrescita. Il cuore di questa procedura risiede nell’utilizzo di un raggio laser che, grazie al calore, colpisce la melanina presente nel follicolo. Ciò che rende però questa tecnica innovativa può trasformarla in un rischio se non vengono rispettati determinati protocolli.

A differenza di altri metodi estetici, il laser non agisce in modo universale: la sua efficacia e sicurezza dipendono da una precisa combinazione tra il tipo di pelle, il colore dei peli e le impostazioni del dispositivo utilizzato. Pelli più scure o abbronzate, ad esempio, presentano una maggiore concentrazione di melanina, il che può interferire con il bersaglio del laser, aumentando il rischio che il calore venga disperso nei tessuti circostanti.

Inoltre, trattare aree della pelle più delicate o sottili, come quelle del viso o della zona bikini, richiede estrema precisione, poiché tali regioni sono più suscettibili a effetti collaterali. Sebbene una lieve irritazione post-trattamento sia considerata normale, bruciature o lesioni cutanee sono segnali di procedure effettuate con errori, strumenti inadeguati o da personale non qualificato.

La depilazione laser, se condotta in modo professionale e personalizzata alle caratteristiche dell’individuo, è una procedura sicura e dai risultati duraturi, ma è necessario trattare ogni caso con estrema attenzione per garantire che un trattamento ideato per migliorare l’aspetto non si trasformi in un evento spiacevole per la salute della pelle.

Cause principali delle bruciature laser

Le bruciature legate alla depilazione laser rappresentano un’eccezione piuttosto che la norma. Tra i fattori principali che possono provocarle, gli errori tecnici da parte dell’operatore occupano una posizione di rilievo. Impostazioni errate dei dispositivi, come un’intensità eccessiva del laser o un raffreddamento insufficiente della pelle, possono generare un accumulo di calore tale da provocare danni ai tessuti. Macchinari obsoleti o non sottoposti a manutenzione regolare possono inoltre aumentare il rischio di complicanze.

Ulteriori cause includono la presenza di gel conduttivi applicati in modo scorretto o non completamente asciugati prima dell’utilizzo del laser. La combinazione di tali prodotti con un dispositivo non perfettamente pulito aumenta sensibilmente la probabilità di lesioni cutanee, come reazioni epidermiche da attrito o ustioni da calore residuo.

Infine, le bruciature possono derivare dalla poca attenzione alle condizioni specifiche del paziente nel momento della seduta: l’esposizione al sole o l’uso recente di prodotti dermatologici fotosensibilizzanti, come retinoidi o peeling chimici, possono alterare temporaneamente la capacità della pelle di reagire al trattamento laser, rendendola più vulnerabile.

Zone del corpo più a rischio

Non tutte le aree del corpo reagiscono nello stesso modo ai trattamenti di depilazione laser, e alcune zone mostrano una maggiore vulnerabilità agli effetti collaterali, comprese le bruciature. La sensibilità della pelle, lo spessore dei tessuti e il grado di esposizione solare rappresentano variabili determinanti nel rischio di lesioni cutanee. Le aree con pelle più sottile, come il viso, il collo e la zona bikini, sono particolarmente a rischio. Qui, la vicinanza del laser agli strati sottostanti aumenta le probabilità di raggiungere punti delicati che possono risultare facilmente danneggiabili.

Le bruciature sono inoltre più comuni in aree che hanno subito una recente esposizione al sole, come le gambe e le braccia. Questo è particolarmente evidente nei mesi estivi, quando le sedute di depilazione laser spesso coincidono con un aumento delle attività all’aperto: non a caso, le gambe, dove la pelle è più estesa e frequentemente esposta alla luce del sole, rappresentano una delle zone più comunemente interessate da bruciature accidentali.

Discorso simile per le pieghe naturali o le zone a maggiore umidità, come la zona bikini o le ascelle, dato che queste regioni possono ostacolare una distribuzione uniforme del gel conduttivo o della luce laser, aumentando il rischio di lesioni localizzate. Inoltre, i peli in queste zone tendono a essere spesso più spessi e concentrati, richiedendo una maggiore energia per il trattamento, fattore che può contribuire a irritazioni o bruciature.

In alcuni casi, anche il tipo di pelle e la circolazione locale influiscono. Ad esempio, il viso presenta non solo una pelle più sottile, ma anche una vascolarizzazione più elevata, che può esacerbare la risposta infiammatoria in caso di surriscaldamento.

Come riconoscere una bruciatura da laser: sintomi e segnali

Una bruciatura superficiale può presentarsi inizialmente sotto forma di un arrossamento localizzato, accompagnato da una sensazione di calore o prurito simile a una scottatura solare lieve. Tuttavia, i casi più moderati e gravi possono evolvere in sintomi più evidenti.

La formazione di vesciche rappresenta un segnale di danno più profondo, indicativo di un’immediata reazione cutanea al calore del laser. Queste bolle possono essere traslucide, contenenti fluido sotto pelle, o rompersi, lasciando una lesione esposta che richiede attenzione particolare per evitare infezioni. Altri segnali includono gonfiore nell’area trattata, ipersensibilità al tatto e, in alcuni casi, desquamazione o croste. Quest’ultimo sintomo è tipico delle bruciature con danno epidermico più pronunciato, in cui la pelle si rigenera lentamente.

Un indicatore meno comune ma significativo di una bruciatura più severa è il cambiamento della pigmentazione cutanea. Tale fenomeno può includere sia iperpigmentazione (macchie scure) causata da una risposta infiammatoria della pelle, sia ipopigmentazione (schiarimento della zona), che si verifica quando la melanina viene danneggiata dal laser. In situazioni estremamente gravi, una bruciatura può lasciare cicatrici o aree scolorite che richiedono trattamenti dermatologici specifici per ristabilire l’aspetto della pelle.

Le bruciature da laser spesso seguono la forma dell’applicatore del dispositivo e questo dovrebbe immediatamente destare l’attenzione, poiché indica un errore tecnico durante il trattamento, come un contatto prolungato in un punto specifico o una mancata regolazione delle impostazioni.

Rimedi efficaci per trattare una bruciatura da laser

Il raffreddamento e la protezione dell’area lesa è il primo passo per trattare una bruciatura da laser. Applicare delicatamente impacchi freddi aiuta a ridurre l’infiammazione e il gonfiore, donando sollievo immediato alla zona colpita. A seguito del raffreddamento, un’idratazione profonda della pelle e l’utilizzo di prodotti specifici, come creme, garze o spray a base di Rigenase e Poliesanide.

La pelle già sensibile diventa estremamente vulnerabile ai raggi UV, che possono peggiorare la condizione, rallentare la guarigione e causare alterazioni pigmentarie. L’utilizzo di creme solari con un alto fattore di protezione è indispensabile, così come indumenti che coprano adeguatamente l’area interessata.

Nei casi di bruciature moderate o gravi, il ricorso a terapie più avanzate potrebbe essere necessario, mentre situazioni più complesse, come bruciature di secondo o terzo grado, richiedono un approccio clinico adeguato, con l’uso di medicazioni avanzate e, in alcuni casi, farmaci orali per gestire il dolore e il processo infiammatorio.