14 Giugno 2024

Cosa fare per curare un ginocchio sbucciato

Il ginocchio sbucciato è una delle lesioni cutanee più comuni, spesso riscontrata nei bambini e negli appassionati di attività all’aperto. Si tratta di una condizione che, anche se apparentemente banale, richiede un’adeguata attenzione per evitare complicazioni come infezioni e ritardi nella guarigione.

A seconda della profondità della ferita, un ginocchio sbucciato può essere trattato efficacemente a casa o potrebbe necessitare di un intervento medico. Ma come valutare la gravità della lesione? E quali sono le corrette procedure di trattamento domiciliare e i segnali che indicano quando è opportuno consultare un professionista?

Cosa sono le bolle da scottatura

Le escoriazioni superficiali coinvolgono solo gli strati più esterni della pelle e sono generalmente caratterizzate da arrossamenti e lievi abrasioni; sono più semplici da trattare, potendo essere gestite efficacemente anche a casa.

Se però la ferita è più profonda e appare come una piaga aperta con possibile esposizione di tessuto sottostante, tendini o addirittura ossa, è indispensabile cercare assistenza medica immediata. La presenza di detriti intrappolati, sanguinamento persistente e dolore intenso sono ulteriori indicatori di una lesione che potrebbe necessitare di cure professionali.

Come trattare un ginocchio sbucciato

Lavare le mani e pulire la ferita

Iniziare il trattamento lavando meticolosamente le mani con acqua e sapone per ridurre il rischio di infezione. Successivamente, pulire la ferita utilizzando acqua corrente fredda per rimuovere sporco e detriti superficiali.

Rimuovere i detriti

Se nella ferita sono presenti detriti, come terra o piccoli frammenti, questi devono essere rimossi con attenzione usando pinzette sterilizzate. Qualora i detriti risultino difficili da estrarre, è opportuno rivolgersi a un medico per evitare ulteriori danni.

Arrestare il sanguinamento

Per fermare il sanguinamento, applicare pressione sulla ferita con una garza sterile o un panno pulito. Se il sanguinamento non si arresta dopo diversi minuti di pressione ferma, è necessario richiedere assistenza medica.

Applicare una crema

Una volta che la ferita è pulita e asciutta, applicare uno strato sottile di crema a base di Rigenase e Poliesanide. In questo modo si aiuta anche a mantenere la ferita umida, promuovendo una guarigione più rapida e riducendo la formazione di cicatrici.

Bendare la ferita

Coprire la ferita con una garza sterile o un bendaggio adesivo per proteggerla da ulteriori danni e contaminazioni, assicurandosi che il bendaggio sia applicato in maniera non troppo stretta per permettere una corretta circolazione del sangue.

Monitoraggio e cambio del bendaggio

La ferita deve essere monitorata quotidianamente per segni di infezione. Il bendaggio deve essere cambiato ogni 24 ore o quando diventa sporco o umido. In caso di aderenza della garza alla ferita, immergere l’area in acqua tiepida per facilitare la rimozione senza danneggiare il tessuto in via di guarigione.

Sbucciatura ginocchio: in questo tempo guarisce?

La guarigione di un ginocchio sbucciato varia in base alla gravità della lesione. Nel caso di escoriazioni superficiali, il processo di guarigione completa può richiedere da una a due settimane; durante questo periodo, è fondamentale mantenere la ferita pulita e adeguatamente bendata per ridurre al minimo il rischio di infezioni.

Una ferita cutanea sul ginocchio può essere considerata completamente guarita quando è ben chiusa e qualsiasi crosta formatasi è caduta naturalmente. L’area interessata può però rimanere arrossata o assumere una tonalità più chiara per diverse settimane dopo la guarigione. È importante non interferire con la formazione e la caduta della crosta, in quanto essa funge da protezione naturale per la pelle sottostante in rigenerazione.

Nel caso in cui la ferita mostri segni di infezione o la guarigione sembri rallentata, potrebbe essere necessario un trattamento medico aggiuntivo per evitare complicazioni.

Continuare a seguire le pratiche di igiene e la corretta gestione del bendaggio fino a completa guarigione è essenziale per garantire una ripresa senza complicazioni.

Come riconoscere le infezioni e quando rivolgersi al medico

Tra i sintomi che possono indicare un’infezione si annoverano la presenza di febbre, cattivo odore proveniente dalla ferita, pus o secrezioni, gonfiore, sensazione di calore al tatto, ritardi nella guarigione o peggioramento dell’aspetto della ferita, e dolore crescente. Qualora si presentino tali segnali, è consigliato consultare immediatamente un medico.

Inoltre, ci sono anche altre circostanze in cui è essenziale cercare assistenza medica: se la ferita non risponde ai trattamenti domiciliari, se è particolarmente profonda o se il sanguinamento persiste nonostante l’applicazione di pressione, è fondamentale rivolgersi a un professionista sanitario; altri segnali di allarme includono la visibilità di strutture interne come grasso, osso o tendini all’interno della ferita.

Un altro aspetto rilevante è la possibilità di contrarre il tetano, un’infezione batterica che può essere particolarmente pericolosa: se la ferita è entrata in contatto con materiali arrugginiti o sporchi, è prudente valutare la necessità di una vaccinazione antitetanica, soprattutto se l’ultimo richiamo risale a più di cinque anni fa.