10 Maggio 2024

Dermatite: cos’è, come riconoscerla e trattarla

La dermatite, una patologia cutanea tanto diffusa quanto fastidiosa, è caratterizzata da gonfiore e irritazione della pelle. Si tratta di un disturbo si manifesta in numerosi modi, a causa delle diverse possibili eziologie, e provoca frequentemente prurito, pelle secca oppure eruzioni cutanee. Talvolta può causare anche lesioni più severe quali bolle, secrezioni, formazione di croste e desquamazione.

La dermatite si distingue in diversi tipi; i più comuni sono l’eczema (o dermatite atopica), la dermatite da contatto e la dermatite seborroica. Nonostante non sia una patologia contagiosa, il disagio che provoca è considerevole.

Cos’è la dermatite

La dermatite è una denominazione generica che si riferisce ad un insieme di condizioni responsabili della generazione di un’infiammazione cutanea. Gli esiti di tale infiammazione possono manifestarsi attraverso eruzioni cutanee, desquamazione, prurito, arrossamento e formazione di vesciche. In casi più gravi, è possibile osservare la presenza di squame crostose, fenditure dolorose rintracciabili sulla pelle e secrezioni.

È importante notare che le definizioni di dermatite ed eczema, sebbene spesso utilizzate come sinonimi, non sono intercambiabili in termini precisi. Infatti, sebbene ogni forma di eczema rientri nella categoria delle dermatiti, non tutte le forme di dermatite possono essere classificate come eczema.

Dermatite: cause

L’insorgenza della dermatite è un processo multifattoriale che coinvolge l’attivazione del sistema immunitario, la genetica e l’ambiente circostante.

Nel contesto della dermatite atopica, il sistema immunitario risponde in modo iperattivo a irritanti o allergeni di minima entità, innescando così un processo infiammatorio che causa questa malattia cutanea.

Anche la componente genetica non è da sottovalutare: studi hanno evidenziato un legame ereditario nella propensione a sviluppare la dermatite. Vi sono mutazioni specifiche nei geni che regolano una proteina cardine nel mantenimento della salute della pelle. Senza un adeguato livello di questa proteina, la pelle non può mantenere il suo stato ottimale di salute.

Fattori ambientali esterni possono influenzare la risposta del sistema immunitario e alterare l’integrità della barriera cutanea che può comportare una perdita di idratazione e può portare allo sviluppo della dermatite. Alcuni di questi fattori includono l’esposizione al fumo di tabacco, inquinanti atmosferici specifici o l’utilizzo di prodotti per la pelle e saponi con certe fragranze.

Vi sono poi forme di dermatite scatenate dall’esposizione a particolari sostanze chimiche e irritanti. Un esempio è la dermatite periorale, che può essere causata dal contatto con il fluoro contenuto in acqua e dentifrici.

Sintomi della dermatite

Le diverse tipologie di dermatite tendono a manifestarsi in parti specifiche del corpo, portando con sé una serie di sintomi distintivi.

Tra questi, un prurito di intensità variabile, a volte talmente acuto da poter risultare doloroso. La pelle può apparire secca, screpolata e desquamata, un aspetto più comune su pelli chiare.

Uno dei segnali più evidenti è l’insorgere di un’eruzione cutanea su pelle gonfia, la quale può variare nel colore a seconda del tono cutaneo; talvolta, l’eruzione può progredire in vesciche che possono riempirsi di liquido e formare croste.

La dermatite può provocare anche la comparsa di forfora e un ispessimento della pelle. Inoltre, su pelli più scure, potrebbero manifestarsi piccole protuberanze rilevate, ulteriori indizi caratteristici della presenza di questa condizione dermatologica.

Dermatite: diagnosi

Prima di formulare una diagnosi, il medico intraprende una doppia procedura che prevede un esame fisico del paziente e l’analisi della sua anamnesi: molti specialisti in dermatologia sono in grado di riconoscere la presenza di un particolare tipo di dermatite con un semplice esame visivo della pelle.

Qualora emergessero dubbi su un’eventuale reazione allergica a specifiche sostanze, può essere eseguito un test epicutaneo: tale procedimento comporta l’applicazione sulla pelle di sostanze potenzialmente allergizzanti, la cui risposta verrà monitorata dal medico nei giorni successivi, al fine di individuare allergie specifiche.

In situazioni meno chiare, può essere utile eseguire una biopsia cutanea, una pratica che consiste nel prelevare un piccolo campione del tessuto cutaneo affetto dalla patologia, che verrà successivamente analizzato al microscopio.

Test complementari sul campione prelevato possono essere eseguiti per avere una maggiore chiarezza nella definizione della causa alla radice del problema.

Come prevenire la dermatite

Il mantenimento di un buono stato di salute della pelle, specialmente nel prevenire la dermatite, richiede la combinazione di alcune abitudini coscienti e premurose.

Una di queste riguarda l’approccio all’igiene personale: limitando la durata dei bagni o delle docce a circa dieci minuti e preferendo l’uso di acqua tiepida invece di quella calda, si può ridurre l’effetto disidratante dell’acqua sulla pelle; come ulteriore precauzione, l’aggiunta di un olio da bagno può aumentare il fattore idratante.

L’utilizzo di detergenti dolci, privi di sapone, coloranti, alcol e profumi può garantire una pulizia delicata che non impoverisce la pelle dei suoi oli naturali. Per i bambini, spesso basta un risciacquo con acqua tiepida per garantire la loro pulizia, senza l’uso di saponi o bagnoschiuma; durante il lavaggio, è fondamentale evitare di strofinare eccessivamente la pelle.

Dopo il bagno, l’asciugatura della pelle dovrebbe essere effettuata con delicatezza, tamponando più che strofinando, per evitare di irritare ulteriormente la pelle. Mentre la pelle è ancora umida, l’applicazione di un olio, crema o lozione può aiutare a trattenere l’umidità e nutrire l’epidermide.

Cosa fare in caso di dermatite

Il trattamento della dermatite è un processo che varia di persona in persona, a seconda del tipo di condizione e della localizzazione sul corpo. L’approccio terapeutico si sviluppa in tre fasi.

La prima comporta l’identificazione degli elementi scatenanti della dermatite, evitando i quali è possibile notare eventuali miglioramenti o peggioramenti. Questi elementi possono essere vari, inclusi lo stress, il contatto con sostanze chimiche specifiche, il fumo di tabacco o ulteriori irritanti in grado di aggravare la condizione.

Si possono poi provare rimedi autonomi, sempre con un’attenzione rivolta all’osservazione di eventuali miglioramenti o cambiamenti nel quadro dei sintomi, anche se è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista, soprattutto se tali misure non dovessero portare a un controllo efficace della dermatite.

Si procede quindi all’ultima fase, che prevede la consulenza con un professionista della salute. In base alla specifica situazione del paziente, potrà essere prescritto un adeguato trattamento farmacologico, mirato a gestire e contenere il problema.