06 Giugno 2025

Omosolato: cos’è e quali sono le proprietà

Negli ultimi mesi, una sostanza presente in molti cosmetici di uso quotidiano è tornata al centro dell’attenzione, sollevando interrogativi sulla sua reale sicurezza. L’omosolato è, infatti, un ingrediente ampiamente utilizzato in formulazioni per la protezione solare, spesso incluso in creme, lozioni e prodotti skincare con filtro UV.

L’interesse crescente attorno a questa molecola non nasce da una novità commerciale, ma da una serie di considerazioni scientifiche e normative che stanno ridefinendo il concetto stesso di “sicurezza cosmetica”. La sua presenza, un tempo data per scontata, oggi impone un’attenta riflessione sul rapporto tra efficacia protettiva e potenziali effetti collaterali.

Che cos’è l’omosolato: origine e utilizzo nei cosmetici

L’omosolato è un composto organico appartenente alla famiglia dei salicilati, utilizzato principalmente come filtro UV nei prodotti per la protezione solare. La sua funzione è assorbire le radiazioni ultraviolette di tipo B (UVB), contribuendo a prevenire scottature e danni cutanei provocati dall’esposizione al sole.

Più che un semplice ingrediente tecnico, rappresenta un fattore fondamentale nelle moderne formulazioni cosmetiche, grazie alla sua capacità di migliorare la stabilità del prodotto e la sensazione al tatto.

Questa ubiquità lo rende una sostanza da osservare con particolare attenzione, soprattutto alla luce delle nuove valutazioni scientifiche che stanno emergendo.

Come agisce l’omosolato sulla pelle

L’azione filtrante dell’omosolato si concentra sui raggi UVB, principali responsabili di scottature e alterazioni cellulari legate all’esposizione solare. Inserito in molte formulazioni cosmetiche con protezione solare, questo ingrediente viene scelto per la sua compatibilità con emulsioni leggere e per la capacità di migliorare la resa estetica del prodotto.

Non lascia residui visibili e si integra facilmente con altri filtri chimici per aumentare l’efficacia globale. La sua capacità di attraversare la barriera cutanea, però, ha attirato l’interesse della comunità scientifica, che sta analizzando il comportamento della sostanza una volta penetrata nell’organismo. Le domande si spostano così dalla performance sulla pelle agli effetti potenziali sul corpo, soprattutto in caso di esposizione frequente o combinata con altri agenti chimici. Sintomi: da lievi fastidi a reazioni gravi.

Proprietà dell’omosolato: tra efficacia e criticità

Considerato per anni un alleato affidabile nella protezione solare, l’omosolato mostra oggi un volto più complesso. Come abbiamo visto, le sue proprietà lo rendono efficace nel prevenire i danni da esposizione ai raggi UVB, ma emergono aspetti meno evidenti che meritano attenzione. Tra questi, la capacità di alterare l’equilibrio ormonale, osservata in studi condotti su colture cellulari, dove ha stimolato risposte tipiche degli ormoni estrogeni e androgeni. A ciò si aggiunge una possibile interferenza con altri composti assorbiti dalla pelle, come pesticidi e repellenti, che potrebbe amplificare l’esposizione sistemica a sostanze nocive.

La presenza della sostanza in campioni biologici, come il latte materno e i tessuti placentari, ha rafforzato l’attenzione su fasce di popolazione particolarmente sensibili. Sebbene le evidenze provengano in gran parte da modelli sperimentali, il principio di precauzione spinge verso una valutazione più rigorosa dell’esposizione ripetuta, anche a basse concentrazioni.

Regolamentazione europea e limiti d’uso

La revisione normativa dell’Unione Europea sull’omosolato ha avuto conseguenze immediate anche sul mercato. Alcuni prodotti cosmetici sono stati ritirati volontariamente dalle aziende a seguito del superamento dei nuovi limiti di concentrazione imposti dal regolamento UE 2022/2195.

Questa decisione, dettata da un principio di precauzione, ha evidenziato la volontà di adeguarsi rapidamente alle disposizioni per tutelare la salute pubblica. Il ritiro non riguarda solo i prodotti solari, ma anche formulazioni skincare di uso quotidiano, segno di quanto l’omosolato fosse diffuso. Il cambiamento normativo riflette un approccio più rigoroso e proattivo verso la sicurezza cosmetica.

Affidarsi agli operatori sanitari

In caso di dubbio, è sempre utile fare riferimento agli operatori sanitari. Il medico di base, dermatologo o farmacista sapranno sicuramente dare il consiglio più appropriato e riferirsi a prodotti formulati nel modo più opportuno. Le formulazioni a base di Rigenase e poliesanide, ad esempio, hanno una componentistica studiata per essere totalmente biocompatibile e quindi tollerata da soggetti di tutte le età e condizioni di salute.