24 Gennaio 2025

Cosa fare nel caso di ustioni da sostanze chimiche

Nella quotidianità, il contatto con sostanze chimiche è più frequente di quanto si possa pensare. Dai prodotti per la pulizia domestica ai materiali impiegati in ambito industriale, molte delle sostanze utilizzate comunemente possono rivelarsi potenzialmente pericolose per la pelle e i tessuti.

Un errore nel maneggiare candeggina, ammoniaca o acidi per batterie, ad esempio, può trasformarsi in un rischio concreto per la salute. Anche prodotti dall’apparenza innocua come detergenti o sgrassatori contengono composti chimici capaci di provocare ustioni di varia gravità, spesso senza che se ne percepisca immediatamente l’entità.

Le ustioni chimiche, caratterizzate dalla capacità delle sostanze di penetrare nei tessuti e causare danni profondi, richiedono una gestione tempestiva e corretta per evitare complicazioni. Riconoscerne i sintomi e sapere come agire nell’immediato rappresenta un requisito indispensabile per ridurre il rischio di conseguenze permanenti e garantire una pronta guarigione.

Che cosa sono le ustioni da sostanze chimiche e come avvengono

Le lesioni che si verificano quando determinati composti entrano in contatto con la pelle, gli occhi o le mucose, causando danni ai tessuti sono definite ustioni chimiche. A differenza di quelle termiche, in cui la fonte diretta di calore è il principale aggressore, le bruciature chimiche agiscono attraverso reazioni corrosive, spesso capaci di penetrare in profondità e continuare a danneggiare ben oltre il momento dell’esposizione iniziale.

Molti scenari quotidiani, domestici e professionali, nascondono insidie chimiche più o meno evidenti: candeggina, acido muriatico, solventi per vernici, ammoniaca e persino i detergenti per scarichi possono contenere sostanze in grado di scatenare reazioni pericolose. Sul posto di lavoro, il rischio aumenta con l’impiego di prodotti industriali più concentrati, come quelli utilizzati nel settore chimico, agricolo, manifatturiero o edilizio.

A rendere le bruciature chimiche particolarmente insidiose è la possibilità che i sintomi non si manifestino immediatamente. Prodotti più blandi, ad esempio, possono iniziare a causare danni in modo graduale, rendendo poco evidente la gravità dell’esposizione. Inoltre, il tipo e l’entità del danno dipendono dalla natura specifica della sostanza – acida, alcalina o irritante – e dalla durata del contatto. Le ustioni possono quindi manifestarsi con sintomi che spaziano dal semplice arrossamento cutaneo alla distruzione degli strati profondi della pelle e dei tessuti sottostanti.

Ustioni chimiche: quando è necessario agire immediatamente

Sebbene alcune lesioni possano sembrare superficiali, la capacità delle sostanze chimiche di penetrare i tessuti rende essenziale intervenire prontamente e in modo adeguato. Quando l’ustione è profonda, interessa aree particolarmente sensibili come il viso, gli occhi, le mani o i genitali, o se copre ampie porzioni del corpo, è indispensabile rivolgersi immediatamente a un medico o contattare i servizi d’emergenza.

Alcuni segnali richiedono attenzione immediata: un’ustione che copre più di 8 cm di diametro, l’esposizione a sostanze particolarmente tossiche o il coinvolgimento di bambini, anziani o persone con condizioni di salute preesistenti. In caso di contatto con acidi o sostanze corrosive, il danno può non essere visibile subito, ma continuare a svilupparsi nel tempo, aggravando il quadro clinico.

Oltre alla gravità fisica, le complicazioni possono includere infezioni, danni permanenti ai tessuti e, nei casi più estremi, alterazioni della funzionalità motoria o estetica del corpo. Gli effetti dannosi possono persino colpire organi interni se la sostanza chimica viene assorbita attraverso la pelle o se inalata accidentalmente.

Quando si sospetta un coinvolgimento significativo, è consigliabile, se possibile, fornire ai soccorritori il nome del composto chimico responsabile o la confezione del prodotto, affinché possano valutare il trattamento più efficace in base alla sostanza specifica.

Primi passi da seguire in caso di ustione chimica

La priorità in caso di bruciatura da agente chimico è interrompere il contatto tra la sostanza chimica e la pelle o i tessuti colpiti. Questo deve essere fatto con estrema attenzione, per proteggere sia chi interviene che la persona colpita, evitando un’ulteriore diffusione della sostanza.

L’approccio iniziale prevede, se possibile, l’uso di guanti protettivi per ridurre il rischio di esposizione secondaria. Eventuali sostanze chimiche solide, come polveri o residui granulosi, devono essere rimosse con delicatezza utilizzando una spazzola asciutta o un panno per evitare di spingerle nella cute. L’acqua diventa poi lo strumento principale di soccorso: lavare abbondantemente l’area colpita con acqua corrente fresca o tiepida, per almeno 20-60 minuti, aiuta a diluire e rimuovere il composto chimico dalla superficie cutanea.

Nel caso di esposizione ad acidi o alcali, l’azione di lavaggio deve essere continua, poiché queste sostanze possono ancora penetrare dopo il primo contatto. Se l’ustione interessa gli occhi, è essenziale mantenerli aperti e sciacquarli delicatamente per eliminare ogni residuo chimico, facendo attenzione a non trasferire la sostanza chimica all’altro occhio durante l’operazione.

Rimuovere immediatamente abiti, gioielli o altri oggetti contaminati è altrettanto importante per fermare la diffusione della sostanza. Tuttavia, è necessario farlo in modo controllato, evitando che i residui chimici presenti sugli indumenti entrino ulteriormente in contatto con altre aree del corpo. Eventuali indumenti difficili da rimuovere devono essere tagliati con attenzione per ridurre il rischio di aggravare la lesione.

In alcuni casi particolari, è possibile che ci si trovi di fronte a controindicazioni all’uso di acqua; per esempio, alcune sostanze, come la calce viva, possono reagire negativamente a contatto diretto con l’acqua. In simili circostanze, è consigliabile attenersi a specifiche indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto o fornite dai soccorsi.

Cosa NON fare assolutamente in caso di ustione chimica

Davanti a un’ustione chimica, alcune azioni istintive possono aggravare la situazione anziché migliorarla. Un errore comune è applicare rimedi casalinghi direttamente sulla zona colpita, nella convinzione che possano lenire il dolore o favorire la guarigione. Sostanze come burro, oli o altre soluzioni fai-da-te non solo sono inefficaci, ma possono intrappolare il prodotto chimico nella pelle e ostacolare la sua rimozione. Inoltre, reagire frettolosamente versando altri composti, come aceto per le ustioni da alcali o bicarbonato per le bruciature da acidi, rischia di peggiorare il problema, generando reazioni chimiche imprevedibili sulla pelle.

Anche l’utilizzo di ghiaccio è un errore da evitare: l’esposizione a temperature estremamente basse può danneggiare ulteriormente i tessuti compromessi e aggravare il dolore. Allo stesso modo, tamponare la zona con materiali ruvidi o strofinare eccessivamente la pelle per rimuovere la sostanza chimica può causare ulteriori abrasioni e approfondire il danno.

Un altro comportamento rischioso è ritardare il lavaggio del sito colpito, dato che anche pochi minuti di ritardo possono consentire al composto chimico di penetrare negli strati più profondi della pelle. Se l’ustione interessa gli occhi, è altrettanto critico evitare di chiuderli in modo prolungato, poiché ciò trattiene il prodotto chimico e ne facilita l’assorbimento.

Infine, cercare di rimuovere con forza indumenti o accessori attaccati alla pelle bruciata può causare ulteriori lesioni. In questi casi è importante utilizzare taglierini o forbici per eliminare i vestiti contaminati senza traumatizzare ulteriormente l’area.