12 Settembre 2025

Ustione: cos’è, cause e rimedi

Le ustioni sono lesioni della pelle che possono essere provocate da un’eccessiva esposizione al sole o a radiazioni, ma anche da acqua bollente o da altri liquidi o oggetti incandescenti, da vapore, da fuoco, da corrente elettrica e da diverse sostanze chimiche.

Le ustioni rappresentano una delle più comuni cause di trauma in tutto il mondo e sono particolarmente diffuse sia nei bambini (24% delle ustioni totali) che negli adulti. Si tratta infatti di uno degli infortuni più comuni in ambito domestico e probabilmente sarà capitata, almeno una volta, a chiunque.

Sono definite in base al livello di gravità e alla causa scatenante: in questo articolo, conosceremo quali sono le diverse tipologie di ustioni e quali possibilità per un primo intervento efficace, ricordando che in caso di ustioni gravi, estese, dolorose o potenzialmente infette, è assolutamente necessario affidarsi al parere di un medico.

Tipi di ustione: sintomi

Oltre alla causa scatenante, le ustioni possono essere classificate anche in base alla loro gravità, che può essere variabile a seconda della durata del contatto con l’agente ustionante e quindi dalla profondità della lesione.

  • Le ustioni di primo grado sono di lieve entità che interessano solamente lo strato più superficiale della pelle, l’epidermide, lasciando intatti gli strati più profondi.
    Si tratta di bruciature o scottature provocate da lunghe esposizioni solari o dal breve contatto con un agente ustionante.
    Generalmente non richiedono particolari trattamenti medici ma sono comunque accompagnate da sintomi quali l’arrossamento della zona interessata e la presenza di dolorebrucioreprurito e gonfiore.
  • Le ustioni di secondo grado o a spessore parziale, sono quelle che interessano anche lo strato più profondo della cute, il derma. Dal momento che la barriera epidermica è stata compromessa, la ferita formerà delle vescicole contenenti liquido.
    Sono particolarmente dolorose e guariscono grazie alla riepitelizzazione. Questo processo può portare alla generazione di cicatrici, in particolare se il tempo di guarigione si protrae oltre le 2-3 settimane.
  • Le ustioni di terzo grado o a tutto spessore, danneggiano non solo la cute ma anche lo strato sottocutaneo con conseguente necrosi dei tessuti e formazione di croste e macchie nere. La guarigione avviene grazie alla contrazione dei tessuti e alla formazione di tessuto cicatriziale.

La gravità delle ustioni dipende anche dalla sua estensione: si considerano localizzate le ustioni che interessano meno del 20% della superficie corporea (12-15% nei bambini); oltre questa soglia le ustioni sono considerate diffuse e gli effetti si ripercuotono sull’intero organismo.

Cosa fare in caso di ustione: rimedi

Qualora l’ustione non sia grave a livello di profondità, estensione e area del corpo interessata, è possibile adottare alcuni semplici accorgimenti che hanno lo scopo di mantenere la corretta umidità della lesione e di prevenire possibili infezioni.

  • Primo passo: il primo intervento efficace consiste nel garantire la massima pulizia della lesione, irrigandola con acqua e rimuovendo eventuali indumenti ad eccezione di quelli fortemente aderenti alla pelle (nota bene: non applicare ghiaccio sulla lesione).
  • Disinfezione e medicazione: successivamente disinfettare l’area e applicare,crema, spray una medicazione in garze a base di Rigenase e Poliesanide, indicata per il trattamento di ustioni e bruciature. Qualora si presentassero vescicole ripiene di liquido sulla cute, non forarle.

Quando rivolgersi al medico

Non tutte le ustioni possono essere gestite in autonomia: esistono situazioni in cui l’intervento di un professionista diventa imprescindibile per ridurre i rischi di complicazioni. La valutazione medica è necessaria, ad esempio, quando la lesione appare estesa, interessa zone particolarmente delicate come mani, volto, collo, piedi o genitali, oppure quando il diametro supera i 3-4 centimetri. Allo stesso modo, le ustioni circonferenziali a un arto o quelle che compromettono articolazioni possono limitare i movimenti e richiedere trattamenti specifici.

Anche la tipologia di agente responsabile orienta la decisione: ustioni da corrente elettrica, sostanze chimiche o esplosioni non vanno mai sottovalutate, poiché il danno può propagarsi ai tessuti profondi senza essere immediatamente visibile. Ulteriori campanelli d’allarme sono la presenza di bolle di grandi dimensioni, dolore intenso non controllabile con semplici rimedi, febbre, segni di infezione come pus o arrossamento progressivo.

Anche condizioni generali come età molto giovane, anzianità, patologie croniche (ad esempio diabete) o sistema immunitario compromesso rendono necessaria una valutazione tempestiva.

Complicazioni possibili

Alcune volte le ustioni possono innescare una serie di complicazioni che coinvolgono l’intero organismo. Una delle più frequenti è l’infezione della ferita, favorita dalla perdita della naturale barriera protettiva della pelle: i microrganismi penetrano più facilmente nei tessuti e possono causare infezioni locali o, nei casi più gravi, sepsi sistemiche.

Un’ustione estesa può inoltre determinare perdita significativa di liquidi e sali minerali, con conseguente rischio di ipovolemia e squilibri elettrolitici. Nei casi più severi, questo fenomeno può portare a shock circolatorio e compromettere la funzionalità di organi vitali. Non meno importante è il pericolo di ipotermia, poiché la pelle lesa non è più in grado di regolare in modo efficace la temperatura corporea.

Sul piano a lungo termine, le cicatrici possono evolvere in cheloidi o retrazioni cutanee, che limitano i movimenti articolari e riducono l’elasticità dei tessuti. Le ustioni profonde, soprattutto quelle di terzo grado, possono alterare anche le terminazioni nervose, generando dolore cronico, parestesie o perdita di sensibilità.

Alle conseguenze fisiche si sommano quelle psicologiche: cicatrici visibili e limitazioni funzionali possono incidere sull’autostima e sulla qualità della vita.

Prevenzione delle ustioni: casa, lavoro e ambienti esterni

In ambito casalingo, le fonti di rischio più comuni si concentrano soprattutto in cucina e in bagno: pentole con manici rivolti verso l’esterno, liquidi bollenti lasciati incustoditi o l’acqua del rubinetto eccessivamente calda sono tra i principali pericoli; una corretta regolazione della temperatura dello scaldabagno, l’uso di presidi di sicurezza per bambini e la manutenzione degli elettrodomestici riducono significativamente le probabilità di incidenti. Anche dispositivi apparentemente innocui, come ferri da stiro o stufe elettriche, vanno gestiti con attenzione, evitando di lasciarli accesi o accessibili senza controllo.

In ambito lavorativo, la prevenzione richiede un approccio sistematico. Nei settori industriali e chimici, l’impiego di dispositivi di protezione individuale (guanti, occhiali, indumenti resistenti al calore) è indispensabile, così come la formazione continua del personale sulle procedure di sicurezza. Analogamente, i lavoratori esposti a radiazioni o a fonti termiche elevate devono disporre di barriere protettive e sistemi di ventilazione adeguati.

All’aperto, il rischio principale è legato ai raggi ultravioletti. L’uso costante di creme solari ad alta protezione, abbigliamento tecnico e accessori come cappelli o occhiali da sole contribuisce a limitare i danni cutanei.

Ustioni: cause e pericoli

Come già abbiamo accennato, le ustioni sono una delle maggiori cause di infortunio domestico. Il motivo principale è che i rischi possono essere molti e tutti molto comuni, ragione per cui è necessario fare moltissima attenzione. Ma quali sono le maggiori cause di ustione?

  • Il sole o le sorgenti UV, come le lampade abbronzanti, possono determinare l’insorgenza di ustioni di varia entità a seconda della durata dell’esposizione. I raggi UV (ultravioletti) possono essere di tre tipi, quelli che preoccupano gli esseri umani sono: gli UVA hanno una lunghezza d’onda che arriva più in profondità nella pelle; gli UVB hanno una lunghezza d’onda che penetra sulla pelle superficialmente. Sebbene solo questi ultimi provochino ustioni, è bene proteggersi da entrambi in maniera adeguata per evitare problemi.
  • L’ustione da elettricità è causata dal calore generato dalla corrente elettrica che, a seconda della potenza elettrostatica, può provocare ustioni di lieve o grave entità. In questo caso il rischio può arrivare anche da spine elettriche o altri dispositivi presenti in casa.
  • L’ustione da calore è il più comune tra gli incidenti domestici, ed è provocata dal contatto con fiamme, oggetti roventi come padelle, forni e ferri da stiro o liquidi bollenti come acqua e olio. Per evitare questo inconveniente è molto importante fare attenzione durante le faccende di casa, soprattutto in cucina, ponendo la massima attenzione verso le norme di sicurezza.
  • Si possono creare lesioni cutanee gravi e profonde per via del contatto della pelle con sostanze chimiche come acidi, soda caustica e altri solventi corrosivi. Si tratta di un rischio molto presente in casa, a causa di detersivi, ma anche in alcuni luoghi di lavoro, come nel settore manifatturiero, edile o delle pulizie.

Cosa non fare in caso di ustione

È molto importante non intraprendere determinate azioni in caso di ustioni. Per prima cosa, sarebbe inopportuno rimuovere eventuali indumenti fortemente adesi all’area affetta e questo potrebbe comprimere o lacerare l’epidermide, aggravando il danno.

È inoltre assolutamente sconsigliato l’uso di rimedi casalinghi sulla zona ustionata: prodotti come olio, ghiaccio o, addirittura, dentifricio, sebbene usati con buone intenzioni, possono portare a complicazioni indesiderate.

Un altro punto importante da ricordare è di evitare di forare le bolle che si formano sulla pelle ustionata; se queste vengono esposte all’aria, l’area lesionata potrebbe diventare più suscettibile alle infezioni.

Infine, si consiglia di non comprimere il punto, nonostante possa sembrare un gesto di aiuto, questa azione può causare ulteriori danni al tessuto lesionato.

FAQ

Quanto tempo impiega una bruciatura a guarire?

La tempistica varia in base alla profondità, all’estensione della lesione ed alle condizioni generali della persona. In generale, le ustioni di primo grado si risolvono in circa una settimana, quelle di secondo grado possono richiedere due o tre settimane, mentre le ustioni profonde necessitano di cure specialistiche e un percorso di guarigione molto più lungo.

È normale che un’ustione faccia male anche dopo giorni?

Il dolore persistente è comune, soprattutto nelle ustioni che coinvolgono il derma. Tuttavia, se la sintomatologia persiste invece di attenuarsi, o compaiono segni di infezione, è opportuno sottoporsi a una valutazione medica.

Cosa fare se un’ustione fa comparire delle bolle?

Le bolle non devono essere forate: rappresentano una protezione naturale dei tessuti sottostanti. Vanno invece coperte con garze sterili e monitorate, rivolgendosi a un medico in caso di rottura spontanea o peggioramento della lesione.

Le ustioni possono lasciare cicatrici permanenti?

Il rischio cicatriziale dipende dalla profondità della lesione e dalla rapidità con cui avviene la guarigione. Le ustioni superficiali raramente lasciano esiti visibili, mentre quelle profonde possono generare cicatrici ipertrofiche o retrazioni cutanee.

Posso usare rimedi casalinghi come olio o dentifricio?

Rimedi di questo tipo sono controproducenti: possono favorire infezioni o peggiorare il danno cutaneo. È preferibile adottare protocolli validati e applicare medicazioni specifiche.